Prendete un caffè con un imprenditore che gestisce una PMI e chiedetegli se internet gli è utile per portare nuovi clienti alla sua azienda. Se la risposta sarà negativa, i casi generalmente possono essere due: opera in un settore nel quale il web ha una scarsa rilevanza come strumento di accesso a potenziali clienti, oppure non ha mai affrontato la sfida del web in modo professionale. Di seguito due delle principali obiezioni che l’ipotetico imprenditore vi farà, se gli consiglierete di investire sul web.

1) “Abbiamo il sito nuovo, e per un po’ siamo a posto…”
Qualsiasi imprenditore che abbia una minima conoscenza del web, anche soltanto come utente, è in grado di comprendere quando è tempo di dare una rinfrescata al suo sito aziendale. O, per meglio dire, reputa di esserlo. Molto spesso, infatti, lo stato del sito viene valutato sulla base di criteri esclusivamente estetici: quando il sito “sembra vecchio”, oppure risulta meno gradevole di quelli sviluppati dalle PMI concorrenti, scatta il desiderio di novità. Soltanto in tempi recenti (e in casi che sono ancora la minoranza) gli imprenditori stanno acquisendo una cultura del web, comprendendo che il lato estetico è soltanto una minima parte del progetto di sviluppo di un sito, iniziando a ragionare anche in chiave marketing e vedendo il sito come uno strumento per generare lead. Old-fashion o moderno che sia, a livello di sito non si è mai “a posto” se si guarda solo l’aspetto grafico.

2) “Abbiamo rifatto il sito, e non ci ha portato niente…”
Se alla domanda “perchè la tua azienda ha un sito web?” la risposta è “perchè oggi tutte le aziende devono averne uno”, allora probabilmente vi trovate davanti un imprenditore appartenente alla categoria dei web-scettici. Per loro il mondo del web si ferma ad “esserci” o “non esserci”, e ciò è molto spesso presupporto a scarsi risultati a livello di web. Resta purtroppo diffusa la credenza che mettere online un sito debba, prima o poi, portarci nuovi clienti, perchè internet arriva dappertutto e qualcuno sicuramente ci troverà. La dura realtà (dura, soprattutto quando si tratta di decidere come investire le risorse economiche per questo tipo di progetto) è una sola: quanto il sito è pubblicato, il lavoro è all’inizio, non alla fine. È il momento di partire con la promozione vera e propria, e di sgomitare con la concorrenza per contenderle l’attenzione del proprio pubblico di riferimento.

Il grande fraintendimento è difficile da scalzare dalla mente del web-scettico, che non si interroga sul funzionamento dei motori di ricerca, vede i social come passatempo per ragazzini e, con questi presupposti, difficilmente investirà sul web, se non per un semplice sito-vetrina. La nostra realtà quotidiana, fortunatamente, ci dà indicazioni molto differenti, che ci spingono ad aiutare sempre di più i nostri clienti a sviluppare un loro piano editoriale web, con un occhio di riguardo per i motori di ricerca. Soltanto con obiettivi chiari e un lavoro costante è possibile ottenere risultati tangibili a livello di acquisizione di clienti.

L’efficacia della nostra comunicazione è influenzata tanto dalla bontà dei contenuti quanto dalla capacità di veicolarli al nostro pubblico. Sviluppare un ottimo sito senza investire in mantenimento e posizionamento è come scrivere un ottimo pezzo giornalistico, per poi chiuderlo in un cassetto.

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