Sembra avvicinarsi al termine, anche nel mercato ticinese, l’era per cui le aziende sono presenti sui social network “perché bisogna esserci” e “perché anche i concorrenti lo fanno”. La presenza sempre più massiva e influente di Facebook e compagni nella comunicazione aziendale e nelle nostre vite (di privati e potenziali clienti) spingono le aziende ad approfondire lo studio del potenziale commerciale portato da questo tipo di canali.
L’esperienza ci insegna che il primo approccio della piccola e media azienda con il mondo dei social è caratterizzato dalla volontà di gestire internamente pagine e profili. Tuttavia, limiti imposti da tempo e complessità portano nella grande maggioranza dei casi ad un drastico calo delle attività social nel giro di alcuni mesi: ciò accade perché la comunicazione sui social viene spesso sottovalutata, e non interpretata come un’attività chiave da gestire in modo professionale.
Dopo questo primo approccio “soft” che spesso non genera risultati tangibili, sono molte le PMI che si affidano all’outsourcing della gestione dei social in tutte le sue fasi, dalla strategia alla creazione dei contenuti, dalla pubblicazione alle analisi dei risultati. Sono infatti numerosi i motivi per i quali, nella fase attuale, è vantaggioso rivolgersi a team esterni o creare team ibridi interni/esterni per questo tipo di attività:
1) Costanza = efficacia – In ambito aziendale, sono poche le attività che possono generare risultati senza un lavoro costante nel tempo. La gestione dei social non fa eccezione, ed anzi la pubblicazione sporadica e non strutturata genera solitamente effetti contrari a quelli sperati: pensiamo ai nostri clienti che, aprendo la nostra pagina Facebook aziendale, si ritrovano gli auguri di Natale. Ma è agosto. La creazione di un piano editoriale digitale è la colonna portante su cui fondare i risultati di domani.
2) Superamento della complessità – Il mondo dei social è complesso, vasto e in costante cambiamento, così come si spostano le masse di utenti. Per raggiungere risultati è necessario raggiungere il nostro pubblico target, e per fare ciò servono conoscenze in più settori: marketing, digitale e creatività. Raramente le aziende hanno al loro interno una persona che le racchiude tutte; per contro i team di consulenti sono formati da più persone proprio a questo scopo.
3) Risparmio di risorse e tempo – L’assunzione di un social media manager a tempo pieno è una soluzione inaccessibile per la maggior parte delle PMI ticinesi. L’affidamento di queste attività a dipendenti interni che si occupano anche di altre attività (di marketing, nella migliore delle ipotesi) è spesso dispersivo e inefficace. Un consulente esterno realizza il piano editoriale digitale dell’azienda per poche centinaia di Franchi al mese, e all’imprenditore non resta che un’attività di supervisione che “ruba” poche ore ogni mese.
4) Qualità dei contenuti – I consulenti per il social media management non sono soltanto professionisti: sono soprattutto appassionati di scrittura, grafica e comunicazione digitale. Per quanto l’ambito di attività di un’azienda sia complesso, queste persone sono “naturalmente” e culturalmente orientate a generare contenuti efficaci, piacevoli e pensati dal punto di vista del potenziale cliente.
5) Engagement – È il motivo più importante e rappresenta la sintesi e il risultato dei quattro punti precedenti: lo scopo finale delle attività social è il coinvolgimento del pubblico di utenti che sono clienti potenziali. Il raggiungimento di una soglia soddisfacente di engagemente fa la differenza tra il falso dogma “i social per noi non funzionano” e un’azienda che ottiene risultati commerciali grazie ai canali digitali.
Freelab è socio fondatore di ICN (Integrated Consultants Network), il network tutto ticinese che incentiva la professionalizzazione dei processi aziendali e il risparmio di risorse attraverso l’outsourcing. Tutti i membri e i servizi sono disponibili su icnhub.com